3) SOSTEGNI ECONOMICI PER LE ASSOCIAZIONI DI AFFIDATARI

3) SOSTEGNI ECONOMICI PER LE ASSOCIAZIONI DI AFFIDATARI

Messaggioda MARCO GIORDANO » 24/04/2015, 8:27

Le Linee nazionali di indirizzo per l’affidamento familiare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al punto 225.b, relativo all'Affidamento a famiglie affidatarie appartenenti ad una rete di famiglie, precisa che «all’organizzazione possono essere assegnati contributi o riconosciute le spese per le attività di coordinamento/sostegno agli affidatari, ai bambini e alle loro famiglie».
Il tema del sostegno economico delle attività delle associazioni di affidatari è stato ripreso anche in occasione delle Conferenza Infanzia di Bari del 27/28 marzo 2014. Nel documento di sintesi dei lavori dell'atelier sui minori fuori della propria famiglia, al punto 7, così si affronta la questione: «occorre sostenere le famiglie che si aprono all'accoglienza di bambini e ragazzi in difficoltà valorizzando il ruolo dell'associazionismo familiare. (...). Interessante lo stimolo offerto da una Delibera della Regione Marche che prevede forme aggiuntive di sostegno economico allorquando le famiglie affidatarie sono coinvolte in esperienze associative, riconoscendo in esse un valore aggiunto per il buon esito dell'accoglienza ma anche un onere economico aggiuntivo di cui le famiglie si caricano».
Anche il Tavolo Nazionale Affido ha richiamato, seppur succintamente, la questione. Nel documento "Misure regionali di tutela del diritto dei minori a crescere in famiglia" al punto 5 si invitano le Regioni ad «adottare misure in grado di (...) promuovere le esperienze delle reti e delle associazioni di famiglie quali importanti ed insostituibili luoghi di espressione di solidarietà familiare e di genitorialità sociale, in particolare: prevedendo forme di sostegno economico delle attività di accompagnamento delle famiglie svolte dalle stesse reti ed associazioni familiari (...)».

Il presente Workshop intende riflettere sulle possibili misure di sostegno economico alle associazioni/reti di affidatari, approfondendo il confronto a partire dai punti di forza e dagli eventuali limiti della modalità adottata dalla Regione Marche [di cui si riporta uno stralcio in appendice].
Si intende, tramite tale riflessione, contribuire alla elaborazione di una sesta proposta da aggiungere alle cinque misure formulate dalla cordata CNCM, CNCA, ANFAA, Famiglie per l'Accoglienza, APGXXIII, Progetto Famiglia.


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APPENDICE
Regione Marche - DGR 11 giugno 2012 n. 865
Interventi in favore dei minorenni allontanati temporaneamente dalla propria famiglia

Criteri di definizione dei contributi economici per l'affidamento familiare
I riferimenti generali nella definizione dei contributi economici per l'affidamento familiare sono i seguenti:
a) parametro di riferimento nazionale oggettivo e collegato ad una indicizzazione di adeguamento;
b) variazione, rispetto al parametro medio in relazione a minorenni in situazioni di particolare fragilità
c) diversificazione delle quote rispetto alle varie tipologie di affidamento che si considerano per l'individuazione dei contributi economici corrispondenti
Relativamente al punto a) anche in relazione al fatto che nei Comuni che hanno maggiormente fatto ricorso all'affidamento familiare, la quota di rimborso prevista si attesta intorno ai 500,00 euro, è stato individuato come parametro di riferimento la pensione di invalidità per gli invalidi oltre i 60 anni che, per il 2011, ammonta a € 604,00.
Relativamente al punto b) le situazioni particolari che si prevedono e le variazioni derivanti rispetto al parametro medio individuato, sono le seguenti:
- neonati: + 10% del parametro base
- disabili: + 50% del parametro base
Relativamente al punto c) le tipologie di affidamento che si considerano per l'individuazione dei contributi economici corrispondenti rispetto al parametro medio indicato sono:
Affido a parenti entro il 4° grado (A tempo pieno): 50% del parametro base
Affido etero familiare parziale (Diurno con pasto): 50% del parametro base
(Diurno senza pasto): 30% del parametro base
Residenziale saltuario: 70% del parametro base
Affido etero familiare continuativo (A tempo pieno): 100% del parametro base
Affido etero fam. a famiglia in rete (A tempo pieno): + 40% del parametro base alla rete

Registro regionale delle reti formalizzate di famiglie affidatarie
Si stabilisce l'istituzione di un registro regionale di associazioni di famiglie affidatarie che abbiano le seguenti caratteristiche:
- la rete deve essere costituita da almeno cinque famiglie disponibili all'affidamento familiare, di cui almeno due con esperienza di affidamenti familiari;
- la rete deve avere un regolamento di gestione concernente: le modalità organizzative, le forme gestionali, le prassi formative e di aggiornamento dei referenti, i modi di collaborazione con le equipe integrate di Ambito e cono i servizi pubblici territoriali per l'affidamento familiare, i quali mantengono la titolarità delle competenze.
Le modalità di iscrizione vengono stabilite con adozione di apposito decreto del Dirigente ............
Le reti formalizzate di famiglie affidatarie collaborano con i servizi competenti in materia di affidamento familiare, nel rispetto dei diversi ruoli e competenze, operando in un rapporto chiaro di sussidiarietà, complementarietà, integrazione, valorizzazione delle specificità e delle differenze, con riferimento alle seguenti attività:
- informazione, sensibilizzazione e promozione dell'affidamento familiare sul territorio;
- confronto e formazione, finalizzate anche al mantenimento della motivazione all'affidamento familiare nelle famiglie;
- accompagnamento e sostegno alle famiglie nell'esperienza dell'affidamento familiare.
I referenti delle reti formalizzate di famiglie affidatarie partecipano all'attività delle équipe integrate d'Ambito.
MARCO GIORDANO
 
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