Esperienze di accoglienza familiare dei nuclei madre-bambino

Esperienze di accoglienza familiare dei nuclei madre-bambino

Messaggioda Maria Grazia Viganò » 17/05/2016, 17:03

Maria Grazia VIGANÒ. Comunità Familiare La Tenda di Roma
Esperienze di accoglienza familiare dei nuclei madre-bambino

La Comunità Familiare La Tenda è un’esperienza di accoglienza di nuclei madri-figli con la formula dell’affidamento familiare.
Le Linee di Indirizzo Nazionali dell’Affidamento Familiare recitano, al punto 225.a:
ACCOGLIENZA GENITORE-BAMBINO.
Motivazione – l’affidamento familiare di sostegno, rivolto sia al genitore sia al bambino (o anche all’intero nucleo familiare) è motivato dalla necessità di favorire il più possibile l’unità della famiglia, rinforzando le competenze genitoriali e promuovendo lo sviluppo di abilità sociali verso un percorso di crescita e autonomia.
Raccomandazione 225.a.1 Promuovere l’accoglienza di madri con figli presso l’abitazione di famiglie affidatarie, o appartamento autonomo in prossimità di questa.
L’Associazione Insieme-per l’affidamento familiare e l’aiuto ai minori, di Roma, che ha a disposizione una sede molto capiente, ha creato la COMUNITA’ FAMILIARE “La Tenda” composta da una famiglia affidataria, residente, che può accogliere tre nuclei fragili o monoparentali in altrettanti miniappartamenti autonomi ricavati nella sede. Il progetto vuole rispondere al bisogno di realtà monoparentali che, dopo un percorso di inserimento in casa-famiglia e di semi-autonomia non sono ancora nella possibilità di rendersi completamente autonome. Per tal motivo un passaggio ad una forma di “autonomia protetta” vivendo l’esperienza dell’affido ad una famiglia che può mediare in un momento di difficoltà del rapporto genitoriale e può sostenere il nucleo in tutti i suoi bisogni è una realtà che ha un valore innovativo e può prevenire la separazione del bambino dalla madre. Gli obiettivi dei questo progetto, infatti, sono: prevenire l’allontanamento dei minori dalla famiglia, offrire al nucleo-fragile un confronto con modelli di famiglia che fungano da “specchio” nel gestire le dinamiche relazionali genitori-figli, costruire delle relazioni simil-parentali e insegnare ai nuclei a vivere relazioni di buon-vicinato. L’esperienza concreta oggi vede l’accoglienza di due nuclei: una mamma giovane con la figlia di 5 anni ed una mamma straniera con 4 figli adolescenti. La contraddizione che si vive nel Comune di Roma, e nel Lazio in generale, è che non esiste una normativa che preveda la formulazione di progetti in linea con quanto si recita nel punto 225.a delle linee di indirizzo nazionali e non c’è la volontà, politica e amministrativa, di trovare strategie che permettano tali progetti. Pertanto l’accoglienza che ora è in atto, presso La Tenda, non è formalizzata dal Servizio Sociale come affido del nucleo mamma-figli. Nel primo caso (mamma-bambina) si è fatto un affido consensuale della minore (unico atto che il Servizio Sociale ha potuto formulare), nel secondo caso (mamma con 4 figli adolescenti) il Servizio Sociale (diverso dal precedente) ha posto un veto alla formulazione di un affido consensuale dichiarando che tale affido poteva essere attivato solo senza la presenza della madre. L’accoglienza di tale nucleo non ha, per ora, un supporto formale da parte del Servizio Sociale che lo segue. La realtà della Comunità Familiare La Tenda è il frutto di un lungo percorso della mia famiglia che al 1988 ha fatto esperienza di affido di minori, ha vissuto 17 anni di casa famiglia per minori e che oggi vuole intraprendere nuove sfide per sostenere i genitori fragili, convinti che l’affidamento familiare di sostegno, rivolto sia al genitore sia al bambino è motivato dalla necessità di favorire il più possibile l’unità della famiglia, rinforzando le competenze genitoriali e promuovendo lo sviluppo di abilità sociali verso un percorso di crescita e autonomia. Auspichiamo e ci adoperiamo, naturalmente, affinchè si giunga alla formulazione di normative locali che rendano operative tali convinzioni.
Maria Grazia Viganò
 
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