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Una vita senza storia

Da thriller è la storia di B., una ragazza di 15 anni con un passato incerto e un presente complicato.

B. è di una cittadina vicino Koupela: non si sa perché e cosa è successo, ma i genitori l’hanno abbandonata da piccola. In realtà non sa neanche se la “zia” con cui vive sia una sua parente. In breve: non ha storia!!!

Certo è che è sempre stata trattata da servetta, e pur avendo avuto la possibilità di andare a scuola, prima e dopo ha dovuto assumere degli impegni pesanti per una bambina, a volte sostituendo i figli della zia nei compiti in casa o nella ricerca della legna o per andare a prendere l’acqua al pozzo.

Solo al suo 5° anno di scuola primaria, la sua maestra comincia a notare dei comportamenti strani e prova ad approfondire.
Arrivava sempre in ritardo e con fatica e pazienza riesce a capire che prima di andare a scuola aveva il compito di accompagnare la più piccola di casa all’asilo. La piccola B. era sempre triste e solitaria, la maestra ha cercato di alleviare le sue sofferenze con piccoli gesti di affetto: una caramella, una carezza, …

Poi, non sapendo cosa altro fare, ha parlato con il parroco. Questi è intervenuto nella famiglia, per quello che ha potuto, poi ha chiesto alla maestra stessa di prenderla con lei. E così la bambina ha avuto due anni di relativa tranquillità, anche se il senso di abbandono e di inadeguatezza è forte in lei.

Finendo la scuola primaria, la maestra non ha potuto più tenerla con lei, poiché il liceo è lontano da casa. Per questo motivo il parroco ha chiesto l’intervento dell’associazione Progetto Famiglia, non solo chiedendo un sostegno, ma piuttosto di accogliere la ragazza nella Maison M. Yougbare.

Ora B. vive al Centro JPII, nella casa per le ragazze, e frequenta il vicino liceo Kourità, a volte tende a isolarsi, ma le altre ragazze non glielo permettono cercando di coinvolgerla e sollecitando ad aprirsi e creare relazioni. Ma soprattutto ci sono le suore che vegliano su di lei e sui suoi studi.