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07/05/11

Affido familiare e comunità solidali


Aiutare le famiglie affidatarie a fare rete per promuovere lo sviluppo di una comunità più coesa e solidale: è l’impegno che fa da sfondo alla “Settimana del diritto alla famiglia”, l’iniziativa – promossa dal “Progetto Famiglia affido”, una federazione di enti no profit – che si svolgerà dal 9 al 15 maggio, in forme varie, in venticinque città d’Italia. Secondo le stime più recenti, sono 23.100 i minori in Italia che non vivono all’interno delle famiglie di origine: di questi, 15.500 sono ospiti in strutture residenziali, dove ricevono assistenza di tipo “specialistico”; mentre i restanti, circa 7.600, sono accolti presso le famiglie affidatarie. Si tratta di una realtà di disagio sociale di notevoli proporzioni – come emerso in una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, presso la Casa Betania, a Roma – che chiama tutti gli attori pubblici e privati a delineare e realizzare “percorsi di condivisione che aprano alla solidarietà familiare”. Con lo slogan “ Famiglie insieme, promotrici di accoglienza” la Settimana si articolerà in convegni e altre azioni di sensibilizzazione sociale che avranno luogo in venticinque città di otto regioni.

A dieci anni dalla promulgazione della legge 149/2001, che ha portato alla chiusura degli orfanotrofi, migliaia di minori vivono ancora in condizioni precarie educative. Da qui nasce l’esigenza, come ha sottolineato il fondatore della federazione “Progetto Famiglia”, don Silvio Longobardi, “di scommettere sulla famiglia come risorsa e sostegno per la società”. Le famiglie sono esortate “a fare della loro esperienza di fede una testimonianza concreta nel sociale, diventando esse stesse capaci di fare rete”, sopperendo così alle lacune e alle contraddizioni della realtà. Questo si traduce, ha aggiunto il presidente della rete di famiglie affidatarie e solidali della federazione, Marco Giordano, in una cosiddetta “alfabetizzazione alla solidarietà” ovvero “la costruzione di comunità solidali che sappiano scoprire al loro interno l’impegno a promuovere il mutuo aiuto e l’apertura verso gli altri”.

Nel concreto, la federazione ha già avviato alcune sperimentazioni locali, favorendo la nascita di cosiddette “forme di solidarietà di quartiere” o “part-time” che si basano su attività di portata più leggera (come, per esempio, aiutare gli alunni disagiati nel dopo scuola) che risultano formative e propedeutiche alla vera e propria pratica dell’affido continuativo. “ Alcune di queste famiglie volontarie – si specifica – potranno successivamente anche diventare affidatarie, partecipando a specifici corsi di formazione e con la valutazione da parte dei servizi sociali territoriali, ma in questo caso saranno già pronte, perché si sono alleate, si sono “alfabetizzate alla solidarietà””. Il sistema porterebbe anche dei notevoli vantaggi economici per la collettività. Con i soldi risparmiati, si osserva, si potrebbero attivare interventi e servizi specialistici di supporto ai nuclei familiari affidatari, ai minori e alle loro famiglie d’origine. “Nell’affido – ha concluso il presidente del Forum nazionale delle Associazioni Familiari, Francesco Belletti – si afferma il ruolo sociale e pubblico della famiglia”.

La “Settimana del diritto alla famiglia” si aprirà a Salerno, il 9 maggio, presso la sede della Provincia, con la presentazione del libro dal titolo “ A Babele non si parla di affido”. La “sette giorni” si chiuderà il 15 maggio a Nomadelfia, la comunità fondata da don Zeno Saltini, del quale nel 2011 ricorrono i trent’anni dalla morte.

di Alessandro Trentin

(L'OSSERVATORE ROMANO)

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