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09/02/09

850 km per Eluana


Sono partiti da Striano, un piccolo comune del vesuviano, per arrivare ad Udine, da Eluana Englaro. Quello dei giovani dell’Associazione Progetto Famiglia è stato un lungo viaggio iniziato sabato scorso all’alba, 850 km per essere, come affermano,  “vicini a una persona che è stata ingiustamente condannata  a morte”.

Non sembrano stanchi, sotto la pioggia rispettosamente esprimono la loro vicinanza: “Purtroppo – affermano – quello che possiamo fare è poco, ma non vogliamo tacere, non vogliamo essere indifferenti”.

Tanti sono i messaggi, le candele e le bottiglie d’acqua che sono state lasciate in questi giorni davanti al cancello della clinica, ma la cosa che più stupisce è vedere un gruppo di giovani che di sabato preferisce, a dispetto dei luoghi comuni, essere qui piuttosto che in una discoteca o in un pub.

Lottiamo non solo per Eluana – aggiunge uno di loro - ma anche per tutti quelli che come lei vogliono vivere anche essendo nella sofferenza”.

Arrivano da lontano ma non sono affatto spaesati. Dopo la piccola fiaccolata, partita dal sagrato della chiesa di Santa Maria delle Grazie, si uniscono con altri gruppi, sembra che si conoscano da sempre, ma non è così. Nord e sud, laici e cattolici, anziani e giovani, l’Italia che difende la vita è qui.

Vittime anche di qualche insulto, i giovani dell’Associazione Progetto Famiglia, non alzano mai i toni della loro manifestazione. Una voce serpeggia fra loro: “Ragazzi, non rispondiamo alle provocazioni!”.

E’ tardi, prima di andare via si avvicinano a quell’angolo dove tante persone hanno lasciato una candela per Eluana. Di fronte a questo piccolo altare metropolitano si alza la preghiera del Pater. “Siamo figli di un solo Padre, per questo riteniamo Eluana una nostra sorella”.