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10/02/09

Dal Vesuvio al Friuli 850 chilometri per dire “si” alla vita.


Erano partiti da Striano, un piccolo comune del Vesuviano, per arrivare ad Udine, da Eluana Englaro, nella speranza di salvarla. Quello dei giovani dell’ Associazione Progetto Famiglia è stato un lungo viaggio iniziato sabato scorso all’alba. Oltre 850 Km per essere, come affermano, “vicini a una persona che è stata ingiustamente condannata a morte”.  Non sembravano stanchi e sotto la pioggia, rispettosamente esprimono la loro vicinanza: “ Purtroppo – avevano dichiarato – quello che possiamo fare è poco, ma non vogliamo tacere, non vogliamo essere indifferenti”. Tanti i messaggi, le candele e le bottiglie d’acqua che sono state lasciate in questi giorni davanti al cancello della clinica, ma la cosa che più stupisce è stato vedere un gruppo di giovani che di sabato preferiva, a dispetto dei luoghi comuni essere qui piuttosto ce in una discoteca o in un pub. “Lottiamo non solo per Eluana – aveva aggiunto uno di loro – ma anche per tutti quelli che come lei vogliono vivere anche essendo nella sofferenza”. Erano arrivati da lontano ma non sono affatto spaesati. Dopo la piccola fiaccolata, partita dal sagrato della chiesa di Santa Maria delle Grazie, si erano uniti con altri gruppi, sembra che si conoscano da sempre, ma non è così. Vittime anche di qualche insulto, i giovani dell’ Associazione Progetto Famiglia, non hanno mai alzato i toni della loro manifestazione. Una voce serpeggiava fra loro : “ Ragazzi, non rispondiamo alle provocazioni!”. A notte fonda, sabato, prima di andare via si sono avvicinati a quell’angolo dove tante persone hanno lasciato una candela per Eluana. Di fronte a questo altare metropolitano si alza la preghiera del Padre Nostro. “ Siamo figli di un solo Padre, per questo riteniamo Eluana una nostra sorella”.

(AVVENIRE)

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