Proposizione n° 1 - Introdurre l'obbligo della supervisione

Prosieguo del confronto sull'abbinamento minori/comunità realizzato da gennaio a maggio 2014 e rilanciato dal Convegno Nazionale di Studi del 15 maggio a Pompei. Per ogni argomento affrontato dal documento base del Convegno, è attivo nel presente Laboratorio un punto "ad hoc" nel quale inserire propri commenti, riflessioni, ...

Proposizione n° 1 - Introdurre l'obbligo della supervisione

Messaggioda admin_affido » 02/06/2014, 14:16

Introdurre l'obbligo della supervisione degli operatori delle comunità.

L’accoglienza di un bambino in comunità si sintonizza sempre con specifici vissuti ed esperienze relazionali ed emotive degli adulti di riferimento, siano essi famiglie e/o operatori (residenti o turnanti). Emergono vissuti, modelli operativi e giochi relazionali, complessi e non predicibili, che necessitano di una “lettura nel qui ed ora dell’incontro”, sia inteso come spazio relazionale uno ad uno, che sistemico, tali da richiedere incontri periodici di supervisione psicoemotiva agli operatori, finalizzata alla gestione delle dinamiche transferali e controtransferali.
Ma è forte anche l’esigenza di una supervisione tecnica sul caso, finalizzata a coadiuvare gli operatori su aspetti sociali, psico-pedagici, giuridici, giudiziari.
Oggi purtroppo questa buona prassi è scarsamente diffusa, sia per la mancanza di una adeguata “cultura della supervisione” che per l’assenza di specifici obblighi normativi (solo le Marche e la Lombardia ne prevedono l'obbligatorietà).
Alcune esperienze mostrano che la supervisione tecnica dei casi può essere realizzata anche tramite la modalità del confronto periodico tra le Comunità che operano nel medesimo territorio.

SI PROPONE l'inserimento, negli standard minimi nazionali, dell'obbligo di supervisione "psico-emotiva degli operatori" delle comunità e di "supervisione tecnica dei casi", precisando:
• le finalità e l'oggetto della supervisione;
• le principali modalità di svolgimento (ad esempio: frequenza mensile; ...);
• i requisiti di cui devono essere in possesso i supervisori (ad esempio: comprovata competenza ed esperienza almeno decennale nel campo socio-psico-pedagogico; specializzazione nel settore della protezione e della cura dell’infanzia e dell’adolescenza; collocazione esterna dei supervisori rispetto alla dotazione organica della comunità; ...).
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Re: Proposizione n° 1 - Introdurre l'obbligo della supervisi

Messaggioda Karin » 28/06/2014, 18:31

Presupposto che la comunità residenziale, tendenzialmente, dovrebbe essere scelta, rispetto alla famiglia affidataria, per la competenza e specializzazione dei propri operatori, purtroppo pare che queste ancora non siano garantite. Anzi: sono ancora troppe e drammatiche le denunce che, pur in altre situazioni, i genitori affidatari fanno a discapito di operatori dalla professionalità dubbia.
Gli operatori dovrebbero essere formati fin dall'Università quale istituzione che ancora non comprende, tranne casi unici, materie quali Affido e Adozione. La preparazione dei professionisti del sociale in questo campo è spesso superficiale e non c'è obbligo di aggiornamenti per quanto la materia sia così delicata. E ancora, per quelli preparati, non vi è la possibilità di una supervisione che aiuti anche a scongiurare il pericolo del burnout, drammatico e possibile.
Karin Falconi
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Re: Proposizione n° 1 - Introdurre l'obbligo della supervisi

Messaggioda MARIANNA GIORDANO » 30/06/2014, 20:00

Ciò comporta un impegno per il necessario rafforzamento dei servizi di cura specialistici e specializzati estremamente carenti in tutto il Paese e ancora più nelle regioni meridionali (Riflessione condivisa tra la presidenza Cismai, Marianna Giordano, Dario Merlino, Monica Procentese, Fedele Salvatore)
4. Osservazione: percorso di analisi del minore e del contesto familiare, con attenzione
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Re: Proposizione n° 1 - Introdurre l'obbligo della supervisi

Messaggioda MARIANNA GIORDANO » 30/06/2014, 20:00

Occorre pertanto uscire da inutili stereotipi e smetterla di ragionare su "affetto si o affetto no" e su "competenza si o competenza no" per affermare che i bambini e ragazzi accolti hanno sempre bisogno di relazioni affettuose e competenti, o meglio ancora, di affetti competenti e di competenza affettuosa. Riflessione condivisa tra la presidenza Cismai, Marianna Giordano, Dario Merlino, Monica Procentese, Fedele Salvatore)
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Re: Proposizione n° 1 - Introdurre l'obbligo della supervisi

Messaggioda Marco Tuggia » 21/08/2014, 8:15

Mi pare che le due tipologie di supervisione proposte siano riduttive: è ora di parlare in maniera chiara della necessità di una supervisione pedagogica e in ogni caso di una supervisione in grado di promuovere spazi di riflessività sul lavoro educativo in comunità, attenta ai processi attuati, agli strumenti utilizzati, ecc., in grado di favorire percorsi continui di apprendimento, formazione e innovazione.
Marco Tuggia
 
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