4. RECUPERABILITÀ GENITORIALE E AFFIDAMENTI A ESITO INCERTO

Affidamenti di lunga durata e affidamenti sine die; distinzione tra affido e adozione, adozione in casi particolari e adozione mite; l’asincronia tra i tempi-procedura della giustizia e i tempi-vissuto dei bambini; aspetti psico-sociali e giuridici della prognosi di non transitorietà delle situazioni di abbandono morale e materiale.

ESPERTI COINVOLTI: Piero Avallone, Tribunale per i minorenni di Napoli; Gilda Biffa, Tribunale per i minorenni di Roma; Cristina Riccardi, Associazione Ai.Bi. – Amici dei Bambini; Alda Vanoni, Associazione Famiglie per l’Accoglienza; Donata Nova Micucci, ANFAA - Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie; Mariano Iavarone, Associazione Progetto Famiglia Napoli; ...

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4. RECUPERABILITÀ GENITORIALE E AFFIDAMENTI A ESITO INCERTO

Messaggioda Progetto Famiglia, coordinamento del FORUM AFFIDO online » 09/03/2013, 6:14

Al centro del dibattito sulla durata e sugli esiti degli affidamenti familiari v’è la questione relativa alla valutazione prognostica di recuperabilità delle competenze genitoriali. Ancora insufficientemente praticata, essa è l’elemento discriminante tra un “buono” e un “cattivo” affido. Per usare una metafora, essa è la bussola che orienta l’operatore nel decidere “che tipo di affido progettare”, “a quale famiglia” e “per quanto tempo”. Parafrasando le linee guida della Regione Veneto in materia di affidamento familiare, possiamo affermare che molta delle confusione che si ingenera nei percorsi di protezione e accoglienza dei minori è il frutto di «fallimenti prognostici di recuperabilità delle famiglie di origine» (1). Questo rimanda non solo alla necessità di un più vigoroso sforzo progettuale ma anche al bisogno di contemplare e potenziare la capacità dei servizi di effettuare adeguate valutazioni, tenendo presente che l’attuale assetto formativo e organizzativo determina una diffusa difficoltà ad espletare compiutamente tale tipo di lavoro. In un documento diffuso da Progetto Famiglia nel maggio 2010 (2) si sottolinea che, in presenza di un adeguato sistema di valutazione di recuperabilità genitoriale, sarebbe possibile fare chiarezza nel panorama degli affidamenti familiari, distinguendo tra:
• gli “affidamenti chiaramente integrativi”, cioè gli affidamenti canonici, quelli intrinsecamente connessi al sostegno alla famiglia di origine - che si auspica rappresentino sempre la maggioranza dei casi – con finalità preminentemente educativa, miranti ad integrare, senza eliminare, il ruolo della famiglia d’origine, per periodi più o meno lunghi. Questi percorsi, che nascono come affidi e tali rimangono, vanno proposti alle “famiglie dei servizi sociali e delle associazioni”, cioè a quelle che sulla base di un percorso formativo e di conoscenza sono ritenute idonee all’affido;
• gli “affidamenti a rischio giuridico - tendenzialmente sostitutivi”, cioè quelli connessi all’apertura della procedura di adottabilità. Si tratta di affidamenti che hanno innanzitutto una funzione di protezione del minore e che, salvo eccezioni, fungono da anticamera dell’adozione. Sono dunque affidamenti finalizzati a fornire – seppur gradualmente e prevedendo una possibile reversione - figure genitoriali alternative a quelle biologiche. Questi affidi, come già avviene in una prassi assai diffusa, vanno proposti alle “famiglie dei tribunali per i minorenni”, cioè a quelle che hanno i requisiti per l’adozione e che hanno dichiarato una precisa volontà di adottare.
• gli “affidamenti ad esito incerto”, che ricorrono in quei casi – si spera sempre eccezionali e poco numerosi - in cui si parte con un impegno significativo di supporto a funzioni genitoriali gravemente compromesse ma che non si è certi di poter recuperare. Possono evolvere tanto in un rientro in casa, quanto in un prolungamento dell’affidamento, quanto nell’apertura della procedura di adottabilità. Sono percorsi “in divenire” che nascono con l’obiettivo di sostenere il ruolo della famiglia biologica ma che, laddove ciò non risulti fattibile, sono aperti anche ad evoluzioni adottive.

(1) Linee Guida 2008 peri servizi sociali e sociosanitari. L’affido familiare in Veneto. Cura, orientamenti, responsabilità e buone pratiche per la gestione dei processi di affidamento familiare, Regione Veneto, Vicenza, 2008, pagg. 173-175.
(2) Documento “Affidi familiari ad esito incerto. I rischi di un varco indiscriminato tra affido ed adozione ed il bisogno di risposte e garanzie concrete per i minori coinvolti in affidamenti familiari ad “esito incerto” diffuso da Progetto Famiglia il 29.05.2010.


SPUNTI PER IL CONFRONTO
Affidamenti “integrativi”, affidamenti sostitutivi (a rischio giuridico), affidamenti ad esito incerto. Si condivide questa “tripartizione”?
Progetto Famiglia, coordinamento del FORUM AFFIDO online
 
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Re: 4. RECUPERABILITÀ GENITORIALE E AFFIDAMENTI A ESITO INCE

Messaggioda servizio affidi Lomazzo » 19/03/2013, 14:18

Trovo sufficiente corrispondenza con la tripartizione proposta. Nella nostra esperienza ci rendiamo conto di quanto si debba ancora fare nel campo della valutazione e sostegno alla famiglia affidataria, ma di come ancor più manchi un vero impegno da parte deli servizi che ruotano intorno agli affidi familiari per un serio e costante lavoro che permetta la recuperabilità delle funzioni genitoriali.
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Re: 4. RECUPERABILITÀ GENITORIALE E AFFIDAMENTI A ESITO INCE

Messaggioda pasqualina » 26/03/2013, 10:33

Condivido pienamente la "tripartizione" proposta. Bisognerebbe investire maggiormente nel sostegno alla famiglia di origine per permettere un rientro, non molto lontano nel tempo, del minore nella propria casa.
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Re: 4. RECUPERABILITÀ GENITORIALE E AFFIDAMENTI A ESITO INCE

Messaggioda Giovanna Iavarone » 12/04/2013, 12:01

Buongiorno a tutti;
sono genitore naturale, adottivo e affidatario. L'adozione di mio figlio inizialmente e' stata programmata come affidamento a rischio giuridico. Condivido la tripartizione proposta ; fa chiarezza, in modo particolare per chi e' chiamato ad accogliere.
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Re: 4. RECUPERABILITÀ GENITORIALE E AFFIDAMENTI A ESITO INCE

Messaggioda MARIANNA GIORDANO » 28/04/2013, 16:14

molta riflessione sull'affido (e più ampiamente sulla tutela dei bambini) a mio avviso da per scontata e sottintesa il significato che si attribuisce alle esperienze dei bambini in famiglie vulnerabili; mi sembra che un passaggio culturale da compiere come operatori sia di interrogarci in modo esplicito su quali rappresentazioni abbiamo sul ben - essere dei bambini e delle famiglie; quali criteri utilizziamo per valutare il malessere dei figli, l'adeguatezza dei genitori, le risorse, i tempi di recupero...
L'assenza di investimento nella linea di una cultura professionale sociale esplicita e condivisibile con altri codici (psicologici, pedagogici, giuridici, ecc.) pregiudica la possibilità di effettuare un buon lavoro di costruzione di conoscenza con le famiglie, tra operatori e di formulare valutazioni che consentano progettualità adeguate.
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Re: 4. RECUPERABILITÀ GENITORIALE E AFFIDAMENTI A ESITO INCE

Messaggioda Battilomo Brunella » 30/04/2013, 12:08

Penso che sia necessario fare una riflessione sui criteri e sugli strumenti per operare una corretta valutazione delle capacità genitoriali che non sia influenzata dai nostri pregiudizi o esperienze personali. La "recuperabilità genitoriale" poi è influenzata da molteplici fattori personali, relazionali, socioeconomici e di contesto che non sempre sono facilmente rilevabili anche perchè dovremmo osservare una funzione dinamica.
Nel mio lavoro di psicologa consultoriale mi sono dedicata spesso a "sostegni genitoriali" dove anche la relazione con l'operatore sociale di fatto rappresentava un modellamento positivo.
Battilomo Brunella
 
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Re: 4. RECUPERABILITÀ GENITORIALE E AFFIDAMENTI A ESITO INCE

Messaggioda rossella bianchini » 10/05/2013, 21:21

La formulazione di una prognosi circa la possibilità di recupero della famiglia naturale appare variabile cruciale per una adeguata progettazione di un affido. La conquista di una chiarezza circa la natura della crisi familiare e della sua evoluzione, le conseguenze dei comportamenti disfunzionali degli adulti sulla vita emotiva e relazionale dei bambini, e la potenziale attitudine dei genitori al cambiamento permettono di tracciare un primo disegno progettuale in termini di affido.
Se non ricostruiamo un "film" della storia di quella famiglia e non siamo in grado di formulare ragionevoli ipotesi prognostiche sulla sua recuperabilita', sarà certamente piu complesso orientarci nel comprendere quale "tipologia" di affido risulta più opportuna per il benessere di quel bambinio. Ogni progetto individualizzato viene cioè pensato sulle caratteristiche e i bisogni del minore. Ma ogni minore e' l'esito della sua storia familiare, del suo sistema di relazioni, del suo passato...
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Re: 4. RECUPERABILITÀ GENITORIALE E AFFIDAMENTI A ESITO INCE

Messaggioda Gennaro Petruzziello » 14/05/2013, 19:24

Battilomo Brunella ha scritto:Penso che sia necessario fare una riflessione sui criteri e sugli strumenti per operare una corretta valutazione delle capacità genitoriali che non sia influenzata dai nostri pregiudizi o esperienze personali. La "recuperabilità genitoriale" poi è influenzata da molteplici fattori personali, relazionali, socioeconomici e di contesto che non sempre sono facilmente rilevabili anche perchè dovremmo osservare una funzione dinamica.
Nel mio lavoro di psicologa consultoriale mi sono dedicata spesso a "sostegni genitoriali" dove anche la relazione con l'operatore sociale di fatto rappresentava un modellamento positivo.


Concordo pienamente. Anche dalla mia esperienza, sia come psicologo che come giudice onorario, emerge come non siano mai chiari e condivisi i criteri per definire quando i genitori sono adeguati. Il rischio è che oggi la stessa coppia possa essere valutata adeguata da un collega e inadeguata da un'altro.
Credo che andrebbe fatto uno sforzo, anche teorico, per provare a trovare dei punti minimi condivisi su cosa significa essere genitori adeguati. I modelli che ho trovato in giro, pur interessanti come spunti di riflessione, mi sembrano astratti e idealistici.
Negli ultimi anni ho riflettuto molto su questo tema ma ritengo che da soli sia difficile poter considerare tutti gli aspetti di una problematica così complessa
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