La "Valutazione iniziale" degli allontanamenti dei bambini

La "Valutazione iniziale" degli allontanamenti dei bambini

Messaggioda admin_affido » 13/03/2017, 17:04

La metodologia della “valutazione iniziale” degli allontanamenti dei bambini piccoli, al fine di innalzare la qualità delle prassi operative poste in essere dai servizi nel processo che porta alla decisione di attivare o meno l’accoglienza di un bambino.

DOMANDE STIMOLO:
- Nella prassi attuale dei servizi sociali territoriali quali le procedure e gli strumenti più utilizzati nella valutazione iniziale degli interventi di allontanamento dei bambini piccoli dalla loro famiglia?
- Pensate sia possibile/opportuno lavorare alla costruzione partecipata delle procedure e degli strumenti di analisi, ponderazione e valutazione? Perché?
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Re: La "Valutazione iniziale" degli allontanamenti dei bambi

Messaggioda admin_affido » 06/05/2017, 10:17

(Contributo di MARIA ROSARIA MINIERI, assistente sociale formatrice)

L'affido familiare è un istituto volto a sostenere e tutelare il diritto di un bambino a crescere in una famiglia che possa soddisfare le sue esigenze educative ed affettive ed i suoi bisogni senza dimenticare la situazione di disagio che costringe la famiglia all'allontanamento del proprio figlio.

Dalla fine dell'800 legislazioni sempre più evolute si sono interessate dei diritti dei minori come l'istituzione del primo Tribunale per i minori (Chicago 1890), la prima Dichiarazione dei diritti del fanciullo (Ginevra 1924). In Italia nel 1934 viene istituito il Tribunale per i Minorenni e nel 1991 la legge 176 che ratifica la Convenzione di New York sui Diritti del Fanciullo del 1989.

Di maggiore interesse la legge 184 del 1983 "Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori" che all'art. 1 recita: "il minore ha diritto ad essere educato nell'ambito della propria famiglia" e, a distanza di quasi vent'anni, nel 2001 la legge 149 che precisa: "il minore ha diritto di vivere, crescere ed essere educato nell'ambito di UNA famiglia". L'affido familiare ha quindi delle caratteristiche inderogabili quali: LA TEMPORANEITA', LA NON DEFINITIVITA', IL MANTENIMENTO DEI RAPPORTI CON LA FAMIGLIA DI ORIGINE. L'istituto dell'affido presuppone quindi un progetto che vede protagonisti: il bambino, la famiglia di origine, la famiglia affidataria, la rete degli operatori. Queste realtà devono essere in contatto tra loro e monitorate in tempi armonici e ravvicinati. Ne consegue un'attenzione particolare da parte della rete degli operatori sociali che dovranno essere preparati ad affrontare problematiche diverse, adattabili di volta in volta ai protagonisti dell'affido. A tale scopo sarà necessario che il Servizio Sociale formuli un programma per verificare la possibilità della ricomposizione del nucleo familiare di origine che deve considerarsi il fine unico dell'intero programma socio-assistenziale.
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