Includere le famiglie attivando le famiglie

Includere le famiglie attivando le famiglie

Messaggioda MARIANO IAVARONE » 17/05/2016, 16:56

Includere le famiglie attivando le famiglie: la promozione della responsabilità genitoriale diffusa nel lavoro di comunità

Da molti anni la cooperativa sociale Irene ’95 è impegnata in una capillare azione educativa sul territorio nolano-mariglianese, finalizzata ad accrescere il senso di comunità ed i legami con persone, famiglie e ragazzi del territorio. In particolare questo lavoro intende creare delle “zone-cuscinetto” tra le persone socialmente svantaggiate (immerse in luoghi suburbani con scarse opportunità di riscatto) e le istituzioni (spesso troppo verticali e verticistiche e lontane dalla quotidianità delle persone). Si tratta di un lavoro fatto di prossimità, di condivisione, di tessitura/ritessitura di legami di fiducia, che viene veicolato attraverso varie attività (aggregazione, percorso di crescita, laboratori, …) i quali non sono il fine ma il mezzo, lo strumento per puntare a costruire alleanze “nel basso”. Il tutto con l’obiettivo di intercettare quelle situazioni border le quali sono invisibili alle istituzioni, poiché non denotano problematiche eclatanti, ma che esprimono comunque forme di disagio che meritano attenzione, nell’ottica della prevenzione secondaria. In tale mission educativa, si colloca il progetto Famigliaccanto. Esso consiste nella intercettazione e messa in rete di volontari (persone singole e coppie) che sono disponibili a “fare da antenna” a disagi di ragazzi e di famiglie del territorio, e ad attivarsi direttamente per un sostegno amicale/educativo, oppure a fare da aggregatori/attivatori di altri volontari, nei luoghi naturali in cui essi vivono. Si punta così al supporto sociale di genitori fragili, nell’accezione più ampia possibile di genitorialità sociale diffusa, imparando a “guardare le potenzialità piuttosto che i problemi”.
Nonostante la disponibilità di persone che hanno deciso di mettersi in gioco, appare spesso difficile il raccordo con i Servizi che fanno fatica a lasciare la propria postazione “di guida” e di autoreferenzialità: in che modo dare maggiore cittadinanza ai gruppi di famiglie impegnate nel lavoro di prossimità?
MARIANO IAVARONE
 
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Località: Assistente sociale, giudice onorario Tribunale Minorenni Napoli, presidente Progetto Famiglia Napoli

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