Cosa sostiene l’operatore nell’aver cura?

Cosa sostiene l’operatore nell’aver cura?

Messaggioda Daniela Fumagalli » 17/05/2016, 17:20

Cosa sostiene l’operatore nell’aver cura, nel prendersi cura della donna/madre e del bambino?

Nelle comunità di accoglienza di madre e bambino si ha modo di incontrare donne, che hanno deciso di tenere il figlio/i o di prendersi cura di loro. Sovente si trovano in situazioni di grave fragilità, possono aver subito traumi, generalmente sono senza reti di sostegno familiare né amicale e senza speranza. C’è una domanda di senso del soggetto che vive in questa situazione che è da comprendere e far emergere. L’incontro con l’altro nel bisogno interpella gli operatori che a vario titolo offrono una relazione di aiuto e si prendono cura della madre e del bambino. Un aspetto importante quindi è la professionalità degli operatori e in particolare la loro formazione. La persona di cui l’operatore si prende cura, di cui ci si fa carico e che accompagna è portatrice di un desiderio che, a partire dal limite, può rilanciare la persona stessa. E’ importante che l’operatore costruisca un rapporto significativo con la donna/madre che tenga conto del desiderio della madre stessa. La donna/madre si affida a chi le offre una possibilità, questo fonda la responsabilità dell’operatore che in fondo consiste nel suo desiderio di prendersi cura e che guida le azioni, le scelte e lo stile del prendersi cura. Nell’incontro con la donna/madre, nella relazione che si instaura, si veicola la speranza, si interpella il soggetto, si tiene desto il desiderio della persona. Gli operatori coinvolti o che prendono parte alla cura hanno una pratica marcata dall’indiscutibilità della tecnica, nello stesso tempo testimoniano operativamente ciò che è essenziale alla vita umana come tale: sostenere la speranza. Cosa ha più importanza nell’esperienza di incontro con la donna/madre in una condizione di bisogno? Come l’operatore può tener desta la speranza implicita nel desiderio che muove il prendersi cura? Come la dimensione tecnica compenetra il sostenere la speranza? Cosa sostiene la durezza e la drammaticità del lavoro? Con quali criteri si rimodellano il prendersi cura, l’organizzazione e i luoghi di accoglienza?
Daniela Fumagalli
 
Messaggi: 1
Iscritto il: 17/05/2016, 17:17

Torna a (Convegno 2016) - Workshop 2 - Valutazione e progettazione degli interventi di accoglienza dei nuclei madre-bambino

cron