7. IL BISOGNO DI CODICI VALUTATIVI ESPLICITI
Inviato: 02/06/2014, 14:14
Un "buon abbinamento" è possibile solo se si è disposti a superare la "tipicizzazione" delle risposte e ad abbandonare stereotipi e pregiudizi per costruire pazientemente “la risposta” per quel bambino.
Questo non significa però rinunciare in assoluto all'individuazione di criteri e parametri oggettivi sui quali basare le varie valutazioni. Troppe volte le valutazioni degli operatori sono influenzate dalle loro esperienze personali, come pure occorre prendere atto delle differenze (e, a volte, delle divergenze) esistenti tra i linguaggi, i codici e le rappresentazioni cui i diversi operatori - e le diverse categorie professionali - fanno riferimento.
Il superamento di questi gravi limiti di analisi-valutazione-progettazione, chiede uno sforzo di esplicitazione di ciò che nella prassi resta troppo spesso implicito e sotteso. Esplicitare, oggettivizzare, categorizzare (cioè descrivere e distinguere), permette di rendere effettivamente comunicabile, e quindi confrontabile-migliorabile, il processo valutativo. Ovviamente è un processo molto complesso che va gestito evitando semplificazioni che sminuirebbero e impoverirebbero la realtà, costringendola nei limiti di rappresentazioni astratte. Si tratta dunque di un compito necessario e assai delicato che intende "liberare" i percorsi sia dal determinismo normativo e dogmatico delle "regole generali" calate dall'alto, sia dall'abbinamento operatore per operatore, cioè influenzato dal portato parziale di chi progetta.
Questo non significa però rinunciare in assoluto all'individuazione di criteri e parametri oggettivi sui quali basare le varie valutazioni. Troppe volte le valutazioni degli operatori sono influenzate dalle loro esperienze personali, come pure occorre prendere atto delle differenze (e, a volte, delle divergenze) esistenti tra i linguaggi, i codici e le rappresentazioni cui i diversi operatori - e le diverse categorie professionali - fanno riferimento.
Il superamento di questi gravi limiti di analisi-valutazione-progettazione, chiede uno sforzo di esplicitazione di ciò che nella prassi resta troppo spesso implicito e sotteso. Esplicitare, oggettivizzare, categorizzare (cioè descrivere e distinguere), permette di rendere effettivamente comunicabile, e quindi confrontabile-migliorabile, il processo valutativo. Ovviamente è un processo molto complesso che va gestito evitando semplificazioni che sminuirebbero e impoverirebbero la realtà, costringendola nei limiti di rappresentazioni astratte. Si tratta dunque di un compito necessario e assai delicato che intende "liberare" i percorsi sia dal determinismo normativo e dogmatico delle "regole generali" calate dall'alto, sia dall'abbinamento operatore per operatore, cioè influenzato dal portato parziale di chi progetta.